è una tipologia di stampante che utilizza energia elettrostatica per ovviare al problema di incisione della matrice. Questa tecnologia venne brevettata nel 1942 con il nome di Xerografia (dal greco "Xeròs": a secco).
Le stampanti laser si compongono di un rullo in silicio caricato negativamente, esposto al laser che (secondo l'immagine da stampare) elimina la carica negativa nelle aree che non dovranno attirare l'inchiostro. Un toner viene utilizzato al posto dell'inchiostro, che verrà attratto dalle cariche negative del rullo di silicio. Il rullo viene fatto ruotare sulla carta, e qui deposita il toner, che però non è ancora ancorato al supporto. Per questa ragione viene fatto passare all'interno della zona denominata "forno di cottura" che oltre a riscaldare e quindi a saldare il toner sulla carta, lo pressa su di essa.
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