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Codice a barre

codice a barre

Il codice a barre è uno standard utilizzato per l'identificazione veloce dei prodotti messi sul mercato. Ne esistono di veri tipi, ma tutti hanno in generale la stessa costituzione: sono formati da barre bianche e nere che rappresentano informazioni cifrate digitalmente, leggibili da appositi lettori di codici a barre.

Codici a barre unidimensionali (1D)

Esistono varie tipologie di codice a barre unidimensionali (1D), vediamoli insieme.

UPC: utilizzati per contrassegnare i prodotti nei punti vendita, si suddivide in due categorie, UPC-A (dodici cifre) e UPC-E (sei cifre). Viene utilizzato negli Stati Uniti, Gran Bretagna, Australia, Nuova Zelanda e altri paesi occidentali.

EAN: come nel caso degli UPC, vengono utilizzati per i beni di consumo soprattutto in Europa, sono molto simili a quelli descritti poc’anzi, ma differiscono nell’applicazione. Esistono diverse tipolgoie di EAN, quello a 13 cifre (EAN-13) è il più diffuso, mentre abbiamo quello a 8 cire (8-EAN) che viene utilizzato nel caso ci sia meno spazio per l’applicazione di un codice.

Codice 39: nella maggior parte dei casi viene utilizzato per catalogare prodotti del settore automobilistico, in particolare nel Dipartimento della Difesa negli Stati Uniti. Inizialmente era in grado di codificare solo 39 caratteri, ma è stato aumentato di recente a 43, comprensivi di cifre e lettere.

Codice 93: anche questo codice viene utilizzato nel settore della logistica, ma per identificare all’interno dell’inventario i prodotti destinati alla vendita al dettaglio. Un altro utilizzo è per contrassegnare componenti elettroniche, o dare informazioni aggiuntive sulle consegne. Questo codice supporta ogni carattere ASCII, ma è più compatto e consente una sicurezza maggiore del codice 39.

Codice 128: sono simili ai codici 39, ma compatti e utilizzati nel campo della distribuzione, dei trasporti e della logistica. Supportando anch’esso qualsiasi carattere ASCII 128, sono in grado di memorizzare una più grande varietà di informazioni.

ITF: sono codici che vengono adoperati per contrassegnare materiali da imballaggio e sono utilizzati in tutte le nazioni del mondo. Possono codificare 14 cifre solo numeriche e utilizzare il set ASCII nella sua interezza, vengono utilizzati anche per la loro possibilità di essere stampati su cartone ondulato.

Codabar: si tratta di codici utilizzati dagli operatori sanitari e anche questi nel campo della logistica, è caratterizzato da una semplicità di stampa che gli consente di essere realizzato con qualsiasi dispositivo, anche senza l’utilizzo di un PC. È in grado di incorporare fino 16 + 4 caratteri.

GS1 Databar: si tratta di codici che vengono usati nei negozi per etichettare prodotti di dimensioni molto piccole, creato nel 2001 e molto utilizzato in Nord America.

MSI Plessey: tipologia di codice adatta all’utilizzo nei supermercati per la gestione delle scorte. Viene usato per segnalare i prodotti da riporre in un determinato punto. La lunghezza del codice può essere illimitata.


Oltre ai codici a barre unidimensionali, esistono anche codici a barre 2D, ovvero bidimensionali, fra i quali rientrano i cosiddetti QR Code.

Questa pagina fa parte del glossario dei termini di Gerp, il sistema gestionale dedicato all'industria del packaging. Per maggiori informazioni puoi scriverci o consultare le aree dedicate di questo sito.

Coda di stampa
Codice a barre 2D
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